In primo piano
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Bollettino delle parrocchie di
Bresega, Ponso, Carceri, Vighizzolo
 scarica qui il bollettino settimanale
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Dal vangelo secondo Luca (2,1-14)
In quei giorni un decreto di
Cesare Augusto ordinò che si
facesse il censimento di tutta la
terra. Questo primo
censimento fu fatto quando
Quirinio era governatore della
Siria. Tutti andavano a farsi
censire, ciascuno nella propria
città. Anche Giuseppe, dalla
Galilea, dalla città di Nàzaret,
salì in Giudea alla città di
Davide chiamata Betlemme:
egli apparteneva infatti alla
casa e alla famiglia di Davide.
Doveva farsi censire insieme a
Maria, sua sposa, che era
incinta.
Mentre si trovavano in quel
luogo, si compirono per lei i
giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio
primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in
una mangiatoia, perché per loro non c’era
posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione
alcuni pastori che,
pernottando all’aperto,
vegliavano tutta la notte
facendo la guardia al loro
gregge. Un angelo del
Signore si presentò a loro e
la gloria del Signore li
avvolse di luce. Essi furono
presi da grande timore, ma
l’angelo disse loro: «Non
temete: ecco, vi annuncio
una grande gioia, che sarà di
tutto il popolo: oggi, nella
città di Davide, è nato per
voi un Salvatore, che è Cristo
Signore. Questo per voi il
segno: troverete un
bambino avvolto in fasce,
adagiato in una
mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una
moltitudine dell’esercito celeste, che lodava
Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei
cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli
ama».
Quarta settimana di Avvento
Scarica qui la guida alla preghiera
Autodichiarazione per zona rossa
Durante il periodo di restrizione dei movimenti è possibile recarsi in chiesa per seguire la S. Messa. E' necessario munirsi dell'autodichiarazione che si può scaricare qui sopra
Colletta Sociale Parrocchiale
Fondo a sostegno delle persone in difficoltà economiche causa pandemia Covid-19. Scarica qui il volantino per maggiori informazioni
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::: Prossimi appuntamenti :::
Agenda della settimana
Gruppo lettori, 21 dicembre
Lunedì 21 dicembre alle ore 20:30 in chiesa, ci ritroviamo per la preparazione della Veglia di Natale.
Sono invitati tutti coloro che prestano un qualche servizio nell'ambito della liturgia.
Grazie per la Colletta
Ringraziamo di cuore la comunità per la generosa risposta alla Colletta per le opere parrocchiali. A
fronte delle 300-320 recapitate alle famiglie, sono state raccolte 183 buste che hanno fruttato
€ 2.950,97. Grazie a chi ha organizzato e a chi ha consegnato la busta.
Gruppo Caritas
Quest'anno non sarà possibile portare gli auguri della Chiarastella alle famiglie, ma non volevamo
perdere l'occasione di questo momento di comunità e di gioia. Abbiamo allora pensato di esservi vicini
con un biglietto di auguri che sarà portato in ogni famiglia. Vi auguriamo un sereno Natale!
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orario completo delle S. Messe sul bollettino
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APPUNTAMENTI SETTIMANALI
- GRUPPO 3a ETA': GIOVEDI ore 15.30 S. Messa e attività in Centro Parr.
- CORALE: GIOVEDI ore 21.00
- CORO GIOVANI: LUNEDI ore 21.00
- INTENZIONI Ss. MESSE: ordinarle dopo la Messa in sacristia o in canonica
Offerta per S. Messa libera, consigliata € 10,00
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per ulteriori informazioni fare riferimento al bollettino
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Contatti

IN PRIMA PAGINA SUL BOLLETTINOA u g u r i
Dentro le nostre famiglie, a tutti, giungano i nostri più sentiti auguri per questo Natale. Il primo
pensiero va agli ammalati, specialmente ai ricoverati in ospedale e privati del conforto della presenza
dei familiari. Poi a tutte le persone che per vari motivi dovranno trascorrere in solitudine questi giorni.
Auguri anche a tutti i giovani e ai ragazzi che sentono la mancanza di una vita sociale più intensa, il
Natale faccia scoprire loro l’importanza della famiglia e della solidarietà. In tutte le case possa entrare
la tenerezza dell’amore che ci viene offerta dallo sguardo di un Bambino. Buon Natale.
i vostri presbiteri.
GRAZIE A TUTTI
Preparare il Natale richiede sempre molto lavoro, anche in questo anno particolare. Sarebbe lungo
l’elenco delle cose che non sono state fatte, ci promettiamo che appena sarà possibile le rimetteremo
in programma. Molto comunque è stato fatto e desideriamo dire grazie.
Il primo ringraziamento va al personale e ai volontari delle nostre scuole dell’infanzia che stanno
portando avanti un bel servizio dentro a grandi difficoltà. Anche se non ci sono stati i consueti
appuntamenti di festa con i bambini, il Natale è stato preparato, anche se più in piccolo, ma nel suo
valore profondo e vero. Grazie poi a chi ha preparato le liturgie, nonostante la difficoltà degli
spostamenti, a chi ha seguito le pulizie e l’ordine delle chiese. Grazie a coloro che si sono spesi per la
realizzazione delle collette di solidarietà, raccogliendo un buon riscontro. Infine grazie a chi ha
preparato il presepio in chiesa e negli altri spazi comunitari e a chi ha tenuto i contatti con gli
ammalati. È stata una preparazione al Natale diversa, ma non meno sentita!
NATALE, SOLO L’AMORE PUÒ INNAFFIARE LA NOSTRA VOGLIA DI VITA
Perché il Natale resta un momento importante della vita di un uomo, una donna, una famiglia, una
comunità? In effetti il Natale resiste anche alla diminuzione dell’attenzione della popolazione italiana
alla religione. Un sondaggio dichiara che la credenza è calata in questi cinque anni del 7%; sono un
terzo degli italiani i praticanti, un terzo non praticanti (e sempre meno informati) e un terzo si
riconoscono in altro; nessuno poi sa che effetto avrà sulla fede la pandemia. Eppure il Natale resiste,
non si cancella, non si evita, lo si aspetta ogni anno. Perché?
Credo innanzitutto perché ha a che fare con la nascita e quindi con una nuova vita. Noi siamo
sensibili alla vita, a tutto ciò che è vivo, perché dentro di noi siamo innamorati della vita. Lo evidenzia
anche questo periodo in cui la vita è messa in seria difficoltà. Noi comunque ci aggrappiamo alla vita e
desideriamo profondamente dentro di noi che il futuro sia carico di speranza e di freschezza, novità,
serenità, vita in tutte le sue possibilità. Gesù, in fondo, diventa simbolo di questo profondo desiderio
dell’uomo: la vita che riparte.
Credo ci sia un altro motivo profondo che fa piacere il Natale a tutte le età. Tocca uno dei più veri e
intimi desideri che abbiamo: la voglia di stare con gli altri. Ma in un modo unico e diverso da tanti
modi di stare con gli altri. In fondo a noi non interessano gli assembramenti di persone, la folla, un
gruppo grande e dispersivo. A noi piacciono le relazioni piccole, tra pochi, tra quelli che ci apprezzano.
Il segreto del Natale e del suo fascino è anche questo: ho bisogno di essere accettato e amato da
persone che mi vogliono veramente bene. Il padre, la madre, i nonni, i fratelli, il marito, la moglie, la
ragazza o il ragazzo sono figure che mostrano la possibilità di essere amati per quello che si è senza
dover dimostrare nulla, senza doversi meritare amore, solo per il fatto che esistiamo. E dentro un
gruppo così sentiamo calore, distensione e voglia di essere noi stessi.
Il Natale in questo momento storico riduce a pochi i contatti ma forse fa un’operazione che
dovremmo fare autonomamente: perché non tutti i contatti sono utili a stare bene. La corsa alle
visualizzazioni e ai ‘mi piace’ sui social, il continuo tentare di avere persone attorno per non sentirsi
soli, il buttarsi in situazioni in cui si è in tanti ma tutti anonimi non serve a curare la parte più vera e
profonda di sé: quella che invoca attenzione e affetto. Solo poche relazioni autentiche possono essere
la salvezza per noi assetati di amore e di vita. Solo l’amore annaffia la nostra voglia di vita. E tra le
relazioni più vere c’è anche quella con Dio che ci ama intensamente e delicatamente per ciò che
siamo. don Riccardo
PER VIVERE BENE IL NATALE (Card. Carlo Maria Martini)
Per vivere bene il Natale e ricavarne quel conforto che è giusto attendersi da questa festa, è
necessario sforzarsi di capire ciò che viene detto nei Vangeli. In essi, soprattutto nel Vangelo secondo
Luca, emerge un progetto di uomo che vive il dono di Dio nella meraviglia, nella gratitudine e nel
distacco.
Questo uomo nuovo può essere o un semplice come i pastori o uno studioso come i Magi. Tutti sono
chiamati a partecipare all’esperienza dei pastori a cui fu detto: «Vi annunzio una grande gioia»
(Lc 2,10). Chi partecipa di questa gioia, si difenderà da quel pericolo che è il Natale del consumismo,
che ci impone di non sfigurare davanti ad amici e parenti con costosi regali. Pur avendo la coscienza
che molte famiglie fanno fatica a far quadrare il bilancio del mese, si continua a spendere denaro
pubblico e privato nella maniera più folle.
Si tratta di una gioia semplice, intima, che può convivere anche con momenti di sofferenza e di strazio.
Il bambino Gesù è l’immagine di questa fiducia e abbandono alla Provvidenza. Qui va ricordata la
parola di Gesù: «Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso»
(Mc 10,15). Se noi riusciamo ad affidarci alla Provvidenza di Dio, accettiamo ogni cosa con fiducia,
perché fa parte del disegno del Padre.
Il Natale guarda alla Pasqua e il presepio contiene allusioni alla morte e risurrezione di Gesù. Esse
erano presenti nella riflessione dei Padri. Così, ad esempio, il tema del legno della croce veniva
ricordato dalla culla di legno in cui giace Gesù. Le pecore offerte dai pastori ricordano l’agnello
immolato. Anche la Madre che si curva sul Figlio ci richiama alla pietà di Maria che tiene tra le braccia
il Figlio morto.
La liturgia si esprime così: «L’Altissimo viene tra i piccoli, si china sui poveri e salva». Dunque, il
senso del Natale ci riporta al centro della nostra redenzione e ci procura una gioia che non avrà mai
fine. Un simile atteggiamento positivo può convivere anche con grandi dolori e penosi distacchi.
Ci sarebbe ancora da trattare di come il presepio può essere contemplato anche da non credenti e da
atei. Io penso che questo fascino derivi dall’atmosfera profondamente umana che in esso si respira.
Una umanità che sa guardare anche al lato invisibile della realtà e si compendia nella preghiera:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini che egli ama».
GLI ORARI DELLE CONFESSIONI
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BRESEGA |
PONSO | CARCERI | VIGHIZZOLO |
lunedì 21 dic |
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15:30 – 18:00
don Cristiano |
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- |
martedì 22 dic
|
16:00 - 17:30
don Andrea |
15:00 - 16:00
fraternità 3ª media
16:30 - 19:00
don Cristiano |
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- |
mercoledì 23 dic |
15:30 - 17:00
don Riccardo |
9:30 - 12:00
don Riccardo |
15:30 - 17:30
don Andrea |
16:00 – 19:00
don Cristiano |
giovedì 24 dic |
- |
9:30 - 12:00
don Andrea
15:30 - 17:00
don Riccardo |
9:30 - 12:00
don Riccardo
15:30 - 16:30
don Andrea |
9:30 – 12:00
don Cristiano |
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